Nell’anima del monte Velino
di Ercole Wild – Montagne Selvagge
La montagna, oltre ad offrire panorami stupendi, custodisce posti che narrano la storia di eremiti, santi e briganti.
Uno di questi posti si trova a 1670 metri di quota sul Monte Velino, nel Parco Naturale Regionale Sirente Velino, e parliamo della Grotta di San Benedetto, chiamata anche Grotta del Cristiano; luogo che porta il visitatore a conoscere antiche storie.
La grotta è larga più di venti metri ed è divisa da due parti comunicanti tramite una breve galleria. Dall’ingresso, ampio e alto, si passa in una zona più piccola che viene illuminata da una finestra sul cielo. Sul bordo di questa finestra vi è una campanella che i visitatori sono soliti suonare all’arrivo in grotta.
La storia dell’uso della campana è legata alla vita quotidiana, ma anche alla religiosità, alla magia e alla superstizione. Il suono delle campane ha il potere di evocare le divinità protettrici e allontanare le forze del male. Suonare questa campanella può essere come una sorta di rito per allontanare gli spiriti maligni e allietare l’anima di nuova vita.
Il panorama offre una vista completa sul Fucino, i Piani Palentini,sui Monti Marsicani, Carseolani, Cantari, Simbruini; basta rimanere in silenzio per farsi abbracciare dalla grandezza di questa bellezza, che non chiede molto, non domanda molto. Ti ascolta e ti porta con lei.
L’origine del nome della grotta si fa risalire a San Benedetto. Il Febonio, senza fare alcun accenno al periodo, nomina il santo eremita che abitò la grotta e colloca i suoi resti nella chiesa di San Pietro in Albe: “In cornu Evangeli dello stesso presbiterio in una tomba di pietra, è rinchiuso il corpo del beato Benedetto; egli fu francescano o di altro ordine religioso, dedito alla contemplazione in remota solitudine sul Monte Velino in un antro, oggi detto Grotta del Cristiano. Ivi si dedicò fino alla morte alle cose divine; dopo che sali in cielo, in seguito a segni prodigiosi il suo corpo fu trasportato nella chiesa di San Pietro e l’anniversario della traslazione viene celebrata il 21 aprile, nello stesso giorno in cui la Chiesa Cattolica celebra la festa di San Benedetto”.
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