Appennino, catena di libertà

Questo è un blog al quale piacciono i monti. In particolare l’Appennino, i nostri monti di mezzo. La spina dorsale d’Italia. Ma ci piacciono, anche, i monti analoghi e le montagne di libri. Le discese ardite e le risalite. La montagna degli eremiti, degli esiliati, dei briganti. E quella delle piccole comunità.
La montagna della fatica e della ricerca, che ti svuota e ti riempie di vuoto, operazione non consentita dal sistema bancario attuale.
Ci piace arrivare in cima, per poi capire che la cima vera è sempre più in alto, molto più in alto, inafferrabile, ma visibile.
Ci piace salire e guardare, per poi ridiscendere e usare la visione dall’alto quando si è in basso, finché dura, finché non c’è bisogno di risalire ancora. Ci piace sudare in montagna, da soli o in compagnia e recuperare i liquidi, con qualche bicchiere di vino.
Amiamo dunque tutto l’Appennino. E la sua gente. Tutta, dal Nord al Sud. Gente incatenata alle sue montagne, ma con una catena dorata, quella dell’Appennino, che – in effetti – è l’unica catena al mondo capace di rendere liberi.

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